mercoledì 25 maggio 2011

EHI CIAO, SONO QUELLO NUOVO!

“Venne ad abitare da noi Fedora , la nipote della vedova del fotografo.
La primavera era rigogliosa, e anche Fedora lo era. Aveva ventidue anni, a sedici era uscita dal convento delle Addolorate per andare a servizio. Era primavera, le mantelline e le calze di lana e gli zoccoli erano stati buttati via e Fedora girava in abiti estivi perché aveva sempre caldo.
In tutto il rione non c’era persona che non la invidiasse o dicesse male di lei. E Cena diceva che se tutta l’invidia si fosse tramutata in scabbia il rione non avrebbe dovuto far altro che grattarsi durante il giorno.”



Avete mai provato l’emozione d’essere i “nuovi arrivati” in città? O in una classe, in un quartiere,..
Di sicuro la prima cosa che avrete notato è che tutti non facevano altro che parlare di voi, spettegolare, dare giudizi basandosi solo sull'apparenza, di mettere in giro voci false sul vostro conto e di escludervi dal gruppo.
Tipico atteggiamento nei confronti delle persone che arrivano in un posto nuovo a causa di un trasloco, o di un nuovo lavoro..
Persone che hanno bisogno di tutto fuorché pettegolezzi e altri problemi.
Un “nuovo arrivato” ha bisogno d’aiuto per ambientarsi, di sorrisi gentili e cordiali che lo facciano sentire a casa e di persone che lo accettino così com’è, anche se può essere diverso da noi.
Immaginate la scena: -una classe di studenti, tutti che si conoscono da tanto tempo e tutti amici, quando un giorno arriva un ragazzo nuovo, di un altro paese o di un’altra città. Gli insegnanti lo inseriscono nella classe sperando che i compagni l’aiutino ad ambientarsi, e invece no. La tipica cosa che si tende a fare con i nuovi compagni è escluderli, isolarli, lasciarli da parte, fargli capire che non sono benaccetti.-
Questo non capita sempre e non tutte le persone si comportano alla stessa maniera, ma è risaputo che la vita del “nuovo arrivato” non sia molto facile.
Allora scatta un istinto di autodifesa che fa in modo che le “vittime” dei pettegolezzi cambino completamente il loro aspetto, il loro carattere e il loro modo di essere solo per piacere agli altri.
Ovviamente una persona bella, beneducata e che si veste bene lascia un’impressione migliore sugli altri.
Nel caso del libro “il prete bello” l’arrivo di Fedora non è ben visto da tutti..Fedora era una ragazza giovane e bella, che tutti volevano conoscere e avere come amica. Tutti tranne le “signorine”, invidiose della sua bellezza e dei suoi rapporti con le altre persone, e soprattutto con don Gastone.
Secondo voi è giusto che una persona debba cambiare sé stessa per piacere agli altri e venire accettata? È giusto che la nostra società sia ricoperta di pregiudizi e  apparenze?

S. S.1E



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