mercoledì 8 giugno 2011

C'è chi può, e chi non può..

"..Ma dentro quella porta diventava un altro. Di ora in ora un impulso nuovo metteva radici in lui: il martellar delle arterie del collo, quel sapore caldo come di sangue che gli saliva in bocca portando via tutta la freschezza della saliva, quelle ventate che gli avvampavano il viso trafuggendolo nei nervi, che gli facevano menar la gamba destra come un arrotino in un tremito senza tregua, in quello stato di debolezza estrema in cui si veniva a trovare di colpo, si accavallavano ad altre sensazioni ancora più inattese e a volte perfino imbarazzanti e scomode alle quali egli stesso non sapevain alcun modo porre rimedio."


Com'è noto a tutti i preti fanno voto di castità (ovvero astinenza dal sesso) e di celibato (ovvero non possono sposarsi). Detto questo dovrebbe essere sottinteso che abbiano fatto queste scelte essendone completamente consapevoli. In realtà c'è chi è destinato a questo stile di vita fin dall'infanzia e negli anni cerca di autoconvincersi di essere soddisfatto pienamente e di non avere nessun tipo di bisogno al riguardo. Con riferimento a questo argomento, ho riscontrato pareri diversi. Secondo alcuni la castità è troppo dura per resistere tanto tempo  senza 'sgarrare', e trovano comprensibile il fatto che debbano recupare tutto in una relazione 'clandestina'. Altri pareri (che personalmente trovo più credibili) dicono che il voto di castità sia un patto con Dio, un matrimonio. Il sacerdote è come un nuovo 'Dio' che cerca appunto di seguire il suo cammino rimanendo casto e facendo una serie di sacrifici. La trovo una cosa fattibile, ma solo per i preti che decidono di dedicarsi completamente alla Chiesa. E qui entra in scena Don Gastone, un prete affidatosi alla religione troppo in fretta, che a trent'anni com'è normale che sia si sente attratto soprattutto fisicamente dalle donne. Un'attrazione che aveva represso ma che ora non riesce a controllare e con Fedora nasce una morbosa relazione, quasi violenta.  Sicuramente tra le conseguenze della castità c'è la sensazione di tormento, e di colpevolizzazione talvolta per aver avuto certi pensieri. ci sono certi momento davvero duri, in cui uno deve lottare con sè stesso per trattenersi, in cui desidererebbe tanto tantissimo comportarsi come non dovrebbe neanche immaginare un prete. Ma la soluzione è sempre la stessa: se non ce la fai, è perchè non lo vuoi abbastanza.

A.V, 1es.

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