“E io non me la levo, non me la levo e non me la levo! Oh! Se è sporca e rotta vuol dire che lavoro per il fascismo e il Duce. E allora che ne dite voi delle bandiere del Risorgimento? Son brutte e vecchie, tutte stracciate. Son forse disonorevoli? E rifiutava il grembiule minacciando di andarsene”
Per noi uomini la morte significa abbandono e distacco da una persona che amiamo e tutto questo ci provoca dolore e sofferenza. Per chiunque è difficile superare la perdita di una persona cara, ma non dobbiamo rimpiangere tutta la vita qualcuno che non ci sta più vicino, al contrario dobbiamo cercare di superare il dolore, portando con sé i ricordi felici e positivi dei momenti passati insieme.
Nel libro ci è stato presentato il personaggio del cav. Esposito che, a mio parere copre le vesti di una persona abbastanza strana, infatti in certe occasioni è riservato e chiuso, mentre altre volte rappresenta l’ eccesso.
Tiene dentro di sé tutti i propri sentimenti e le proprie emozioni, fino a scoppiare, arrivando così
all’ esagerazione, di conseguenza trascurando le cose più importanti e concentrandosi solamente su quelle futili e senza alcun senso.
Il cav. Esposito non esprime le proprie emozioni parlandone con le figlie, anzi, al contrario le tiene chiuse sotto chiave in casa, sottovalutandole e trattandole come degli animali, perciò cerca di superare il lutto arrampicandosi sugli specchi. Ad un certo punto inizia a dedicarsi al fascismo, diventando un fanatico del Duce, dimenticandosi delle figlie e delle cose davvero importanti della vita.
Dopo la morte della moglie gli sono rimaste solo le cose materiali e superficiali perché non ha saputo conservare gli affetti e tenere unita la famiglia.
Credo che nella vita le cose materiali non rendano veramente contente le persone perché penso che la felicità sia avere una famiglia che ci ama e ci vuole bene e ci sta vicino e ci aiuta nei momenti di bisogno.
E voi cosa ne pensate?
G. V. 1Es
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